Piccolo paese dell’entroterra cagliaritano (da Cagliari, dista una settantina di chilometri in direzione nord), Nurallao (in sardo campidanese Nuràdda) deve il proprio nome, secondo una delle teorie più accreditate, alla radice protosarda nur ” (da cui deriva anche “ nuraghe ”), il che indicherebbe origini antichissime non solo dell’abitato ma anche del suo toponimo (sebbene la prima attestazione scritta del nome “ Nurallao ” giunta fino a noi risalga “ solo ” al 1206, ma questo potrebbe essere anche irrilevante).

In effetti, nel territorio di Nurallao non mancano tracce di un passato remoto, come alcuni nuraghi ed un’interessante tomba megalitica in località Aiodda. Ci sono comunque testimonianze anche di un passato più recente, giacché il paese fu abitato sicuramente sin dall’età punica, ed ebbe una certa importanza anche durante il Medioevo. Da visitare senz’altro è la chiesa campestre della Madonna della Strada, che è anche la meta conclusiva del pellegrinaggio che si svolge l’11 agosto di ogni anno.

Dal punto di vista naturalistico, va segnalato il florido parco di Funtana Is Arinus, non lontano dal centro abitato di Nurallao: si tratta di uno splendido bosco, perlopiù di querce, sugheri e lecci, in cui spicca la presenza di splendide cascate il cui salto è anche di venti metri. A maggio questo parco è sede della Festa di Sant’Isidoro, patrono locale, durante la quale si svolge anche una processione di carri addobbati.

L’attività economica più caratterizzante del paese è la lavorazione di tegole, mattoni e altri prodotti per l’edilizia (il terreno del comune di Nurallao è infatti ricco di calcare, ottimo per questo tipo di produzioni) esportati in tutta la Sardegna: interessante a tal proposito il sito di archeologia industriale Funtana ‘e susu, dove è previsto anche l’allestimento di una mostra fotografica permanente che documenti la lavorazione dei manufatti tradizionali della zona.

 
   
 
 

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