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Candelieri di Nulvi

L’uscita dei Candelieri (in sardo logudorese Sa Essida de Sos Candhaleris) è una cerimonia secolare che ha come protagonisti tre imponenti colonne dal peso di circa nove quintali e un’altezza superiore ai sette metri che si svolge ogni 14 agosto a Nulvi, paese in provincia di Sassari.

La festa celebrata in occasione dei riti dedicati alla Vergine Assunta è animata dai colori giallo, verde e azzurro che rappresentano rispettivamente le messi per il Gremio degli Agricoltori (Sos Messaios), i campi per il Gremio dei Pastori (Sos Pastores) e il cielo per il Gremio degli Artigiani (Sos Mastros).

Durante le poche soste della sfilata lungo le vie del paese, i visitatori e i turisti possono brindare insieme ai portatori e toccare i ceri. Per la popolazione, il voto alla Vergine ricorre ogni anno dal XVIII secolo e la sofferenza dipinta nei volti dei portatori rappresenta le fatiche affrontate durante la pestilenza del 1200.

Gli attuali ceri risalgono al 1978, anno in cui sono stati costruiti in modo da durare nel tempo, poiché in origine era uso fabbricarli nuovi ad ogni edizione della manifestazione.

I Candelieri di Nulvi rientrano nella categoria delle macchine votive a spalla e il loro percorso parte dalla chiesta di San Filippo Neri, il pomeriggio del giorno dell’Assunta, per poi concludersi nella cattedrale del paese affrontando l’ultimo tratto in una discesa ripidissima (Sa Falada) che vede i portatori mettersi in gioco mostrando le proprie abilità.

L’attuale ordine di ingresso in chiesa è stato stabilito nel 1848, dopo una disputa di quattro anni che ha visto riconoscere agli agricoltori, il Gremio più antico, il diritto di aprire la cerimonia religiosa. I Candelieri di Nulvi rimangono a guardia della Vergine dormiente fino al loro ritorno nella chiesa di San Filippo Neri, dove fino all’anno successivo saranno custoditi e conservati.

I ceri nulvesi si differenziano dagli altri Candelieri della Sardegna – quelli di Sassari, Ploaghe e Iglesias – per la loro altezza e per l’imponente struttura, detta tabernacolo, che sovrasta la tipica colonna.

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