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Aeroporto di Tortolì - Arbatax

La storia dello scalo ogliastrino, denominato aeroporto di TortolìArbatax, è legata alla storia del porto di Arbatax, entrambi nati e resi operativi negli anni Sessanta per tentare di rilanciare il territorio e per supportare logisticamente il lavoro della Cartiera di Arbatax.

In principio la pista era una semplice lingua di erba che fu poi asfaltata nel 1975 per consentire il transito dei velivoli moderni e per cercare di rivalorizzare l’intera infrastruttura.

Con la chiusura delle attività della Cartiera, l’intera area passò sotto la gestione della Regione Autonoma della Sardegna e di una cordata di imprenditori nazionali, con l’obiettivo di trasformare l’aeroporto di Tortolì – Arbatax in un’arteria capace di accogliere i flussi turistici verso la costa centro- orientale dell’isola.

Uno degli anni cruciali per la struttura di Tortolì fu il 2010, anno in cui Meridiana Fly avviò voli in regime di continuità territoriale con gli scali di Malpensa Milano, Roma Fiumicino, Verona e Olbia. La piccolissima aerostazione è tuttavia ben attrezzata e collegata col centro città e con il porto di Arbatax.

La zona è accessibile anche via mare tramite il porto, struttura “ gemella ” e nata contemporaneamente, su cui attraccano, con cadenza quasi quotidiana, navi di linea provenienti da Civitavecchia e Genova.

Uno dei particolari più apprezzati e suggestivi dei voli che terminano nell’aeroporto di Tortolì – Arbatax è rappresentato dall’atterraggio quasi sul mare, dal momento che la pista termina a soli venti metri dalla spiaggia, consentendo ai passeggeri di provare un’emozione quasi unica.

 
 
   
 
 

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