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Costume sardo di Sennori

Nel libro Costumi sardi del 1898, lo scrittore sassarese Enrico Costa definisce il costume sardo di Sennori “ nella sua schietta semplicità, veramente pittoresco ”. L’abito tradizionale del paese della Romangia, in provincia di Sassari, è infatti uno dei costumi sardi più colorati e originali.

Un costume tradizionale che ancora oggi mantiene intatti molti dettagli della sua foggia classica e che viene esibito in tutta la sua bellezza in diverse feste e sagre della Sardegna: dalla festa patronale di Sennori dedicata a San Basilio Magno fino alla suggestiva sfilata della Cavalcata Sarda.

Abito tradizionale femminile

Singolare e unico a partire dall’acconciatura della testa, l’abito tradizionale femminile del costume sardo di Sennori comprende un copricapo formato da quattro fazzoletti; una camicia di tela bianca con maniche larghe e polsini in pizzo (sa camìja); una giacca in velluto ricamata (su cojpittu); un busto in broccato colorato (su sostigliu); una gonna di panno nero con pieghe fatte a mano e due balze di raso rosso e bianco con ricami floreali (sa fardetta) e un grembiule di seta celeste ricamato anch’esso con motivi floreali (su cameddu).

Completa l’abito da cerimonia femminile del costume sardo di Sennori un corredo di gioielli in oro comprendente i bottoni della camicia, la spilla e la collana con al centro un medaglione o una piccola croce in filigrana. Meno ornato e ricco, soprattutto nella gonna, è invece l’abito feriale; mentre il costume tradizionale da vedova mantiene la stessa linea dell’abito di gala, ma con colori tendenti al nero e al viola.

Abito tradizionale maschile

L’abito tradizionale maschile del costume sardo di Sennori ha il taglio classico di molti altri abiti tradizionali sardi: è costituito da un copricapo lungo di panno nero (sa berritta); una camicia di tela bianca con le punte del colletto rivolte verso l’alto; una giacca di velluto rosso a doppiopetto decorata con trina dorata, maniche aperte all’interno e polsini chiusi da nove bottoni (sa camìjola); un gonnellino a pieghe di panno nero (sas ragas); i calzoni bianchi (sos calzones) e ai piedi le ghette di panno nero allacciate sotto le scarpe con un elastico.

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