Il carnevale di Lodè (in sardo logudorese carraseccare lodeinu), paese situato nella regione storica delle Baronie, in provincia di Nuoro, è il frutto di un accurato recupero operato da alcuni anni grazie alle testimonianze tramandate dagli anziani.
Definito più semplicemente carnevale lodeino, è caratterizzato dalla presenza di maschere tradizionali chiamate Sas Mascaras Nettas (maschere pulite) contrapposte a Sas Mascaras Bruttas (maschere sporche).
Secondo alcune testimonianze, fino alla fine del Settecento molte maschere barbaricine erano tipiche rappresentazioni della tradizione pagana e Lodè non faceva eccezione proprio grazie alla presenza delle sue maschere famose in tutta la Sardegna.
Il carnevale di Lodè prende il via il giorno di giovedì grasso e dura un’intera settimana. Sas Mascaras Nettas sono mute e, pur indossando indumenti sia maschili che femminili, possono essere rappresentate da soli uomini.
L’abbigliamento del costume tradizionale maschile è composto dalla camicia (sa kamisa), le calze bianche (sas kalzas biancas) e il tradizionale copricapo sardo (sa berritta); mentre gli indumenti caratteristici del vestiario femminile sono il corsetto (su kuritu) e il fazzoletto o lo scialle (su mukkatore); un ulteriore foulard viene legato in vita con le frange che si estendono lungo la parte superiore della gamba.
Nella tradizione del carnevale lodeino, queste maschere girano in coppia, accompagnate da un suonatore di campanacci (marrazzaju), con lo scopo di “ arrestare ” una persona individuata tra la folla di volta in volta: se viene individuato un uomo, questo deve scappare fino a un determinato traguardo che gli consente di ottenere la libertà; se viene invece individuata una donna, inizia un rituale che è da considerarsi un grande onore, con il marrazzaju che le gira tre volte attorno e le si ferma dinanzi chinando la testa in segno di apprezzamento.
Sas Mascaras Bruttas erano invece le vecchie maschere del carnevale di Lodè, legate ai culti pagani e vietate dalla chiesa cattolica durante il periodo di evangelizzazione; per questo motivo, Sas Mascaras Nettas sorsero in contrapposizione a queste figure ormai cadute in disuso e quasi scomparse dalla tradizione locale.