La Cattedrale di Santa Maria di Castello è l’edificio sacro più importante di Cagliari. Si tratta di una costruzione complessa, in cui si ravvedono diversi stili appartenenti a più scuole e culture. La prima pietra venne posata nel Duecento e la costruzione venne eseguita secondo i dettami dello stile romanico pisano. Divenne cattedrale nel 1258, quando Cagliari era capitale del Regno di Sardegna. La pianta originaria doveva avere una forma rettangolare suddivisa in tre navate con volta a crociera e copertura lignea, secondo la tradizione pisana. Nel XIV secolo venne edificato il transetto e la pianta della chiesa assunse la forma a croce latina. Per permettere una maggiore illuminazione della navata centrale venne realizzata una bifora in stile gotico sulla facciata.
Nel corso del ‘600 la Cattedrale subì una nuova trasformazione, conclusasi nel 1702: la facciata venne rifatta in stile barocco e furono murate le cappelle dei martiri all’interno, mentre il pavimento venne rivestito di marmo intarsiato. Nei primi anni del Novecento la facciata barocca venne demolita poiché si intendeva riportare la chiesa allo stato originario. Purtroppo la facciata romanica che si sperava di trovare era già stata divelta e quindi venne realizzata una nuova facciata a salienti in stile neoromanico usando una pietra calcarea della Pietra Forte di Bonaria. Nelle lunette delle architravi che suddividono la facciata si possono vedere dei mosaici rappresentanti San Saturnino, Santa Cecilia martire e un’iscrizione latina che recita Sanctae Mariae Reginae Sardorum (a Santa Maria Regina dei Sardi). I due transetti laterali conservano ancora lo stile pisano. All’interno la piana si presenta a tre navate con transetto e cappelle laterali, ognuna dedicata a un santo o a un martire.
In ordine si può visitare la Cappella di Santa Cecilia in stile barocco-piemontese, che conserva un dipinto di Pietro Angeletti raffigurante le nozze mistiche della santa con San Valeriano. Si passa poi alla Cappella di Nostra Signora di Sant’Eusebio o della Madonna Nera per via della statua della madonna realizzata con cedro del Libano. Si continua con la Capella di San Michele, contenente una statua che raffigura San Michele mentre scaccia gli angeli ribelli realizzata da Giuseppe Massetti nel Settecento. Si passa poi alla Cappella del Battistero, con vasca marmorea del Settecento che un tempo veniva usata per conservare l’acqua benedetta, e alla Cappella di Santa Barbara che conserva un dipinto della santa che rifiuta di adorare gli idoli realizzato dai fratelli Carracci o da Corrado Giacquinto. Si continua con la Capella della Madonna della Mercede e la Cappella della Sacra Spina realizzata in stile gotico aragonese. Si può ancora vedere lo stemma del casato degli Aragona che decora i capitelli. Qui è conservata una spina della corona di Cristo e il Trittico di Clemente VII, realizzato dal pittore fiammingo Van der Weyden che rappresenta la pietà con la Vergine addolorata, Cristo Incoronato di spine e le Sante Anna e Margherita.
In ultimo si può visitare la Cappella Pisana, la più antica e a pianta quadrata con volta a crociera. In fondo al braccio sinistro del transetto si può ammirare il Mausoleo di Martino I di Sicilia, realizzato in stile ligure piemontese nel Seicento dallo scultore Giulio Aprile in onore di Martino il Giovane, il conquistatore aragonese e infante della Casa degli Aragona che morì nel 1409 durante la conquista della Sardegna. Infine merita uno sguardo attento il presbiterio, con i quattro leoni marmorei che in origine sostenevano il pulpito. Al centro del presbiterio vi è l’altare maggiore, realizzato in marmo e risalente agli anni di costruzione della Cattedrale. Molto bello l’organo a canne Mascioni Opus, realizzato nel 1955. Sotto il presbiterio si può visitare il Santuario dei Martiri, unica zona agibile dei sotterranei della Cattedrale, una cripta che conserva le spoglie di santi e di alcuni appartenenti alla casa dei Savoia.
La festa della patrona della Cattedrale, Santa Maria, cade il 15 agosto e durante la festa si può ammirare o venerare la statua della Dormitio Virginis, scultura lignea di tradizione siciliana.
Dove si trova
La Cattedrale di Santa Maria di Castello si trova in piazza Palazzo n° 4/a, nel comune di Cagliari, centro principale dell’omonima Città Metropolitana.
Come arrivare alla Cattedrale di Santa Maria di Castello
Per raggiungere la cattedrale partendo dall’aeroporto di Cagliari si deve procedere in direzione sud-ovest da via dei Trasvolatori verso la SS130. Allo svincolo per Cagliari si svolta a sinistra e si entra in SS391. Dopo 50 metri si continua sulla SS130 in direzione Cagliari/Pula. Dopo 3,7 chilometri si resta sulla destra per continuare su viale Elmas, e dopo 2,7 chilometri si svolta a sinistra per entrare in via San Michele. Alla rotonda, dopo 600 metri, si prosegue dritto e si continua su via Is Mirrionis per 1,6 chilometri. Si svolta quindi a sinistra, in via San Vincenzo, e dopo 800 metri alla rotonda si prende la seconda uscita per proseguire su via Ubaldo Badas. Dopo 240 metri si svolta a sinistra in via Martini, e dopo 220 metri a destra, entrando così in piazza Palazzo. La Cattedrale di Santa Maria di Castello è di fronte e voi.