Il Matrimonio Selargino, conosciuto anche come Sposalizio Selargino, è un antico rito nuziale che si svolge ogni anno a Selargius, Città Metropolitana di Cagliari, dal 1962.
Il cerimoniale consiste nella rievocazione del caratteristico matrimonio campidanese e vede coinvolta l’intera comunità locale: la folla scorta infatti i due promessi sposi, vestiti con il costume tradizionale, lungo tutto il percorso, ripetendo le formule di benedizione precedentemente espresse dai genitori e rompendo sul selciato il piatto contenente sale e grano, in segno di prosperità e fortuna.
Una volta giunti sul sagrato, i due cortei che hanno scortato i fidanzati – accompagnati esclusivamente dai padri – fanno il loro ingresso in chiesa accolti dalle musiche dell’organo e delle caratteristiche launeddas. Inizia così la cerimonia del Matrimonio Selargino, interamente celebrata nella variante campidanese della lingua sarda, che vede gli sposi legati con una catena nuziale (sa cadena), simboleggiante il vincolo del sacramento.
Conclusa la funzione, i due coniugi (cojaus) vengono accolti dal popolo, anch’esso in costume, sul piazzale della chiesa; dopodiché si spostano nella chiesetta medievale di San Giuliano per scrivere la loro promessa davanti alle autorità del paese e ai Confratelli del Rosario, che la conserveranno all’interno di una teca per venticinque anni. I neosposi si recano infine nella loro nuova casa, dove ricevono la benedizione finale (sa grazia) e il saluto (s’adiosu) delle loro rispettive madri, rimaste ad attenderli.
Con l’augurio conclusivo della folla – «Potzàis bivi medas annus cun saludi e trigu» (Possiate vivere tanti anni in buona salute e abbondanza) –, il corteo si scioglie e ha inizio l’ultima parte dello Sposalizio Selargino, caratterizzata da un ricco banchetto e dalle danze che si protraggono fino a notte inoltrata e che trasformano uno dei più suggestivi riti tradizionali della Sardegna in una vera e propria sagra paesana, alla quale partecipa ogni anno un numero sempre maggiore di persone.