Sa Die de Sa Sardigna (letteralmente Il Giorno della Sardegna) è una festività regionale istituita dal Consiglio della Regione Autonoma il 18 ottobre del 1993. Conosciuta anche come la “ giornata del popolo sardo ”, la festa si celebra ogni anno il 28 aprile e rievoca i vespri sardi del 1794, che portarono alla cacciata del viceré Balbiano e dei funzionari sabaudi da Cagliari.
Le sommosse contro i piemontesi ebbero inizio a causa del malcontento popolare generato dall’estromissione della Sardegna nella guerra della Francia contro alcuni stati europei, compreso il Piemonte, e da una serie di richieste non soddisfatte: i sardi esigevano, infatti, una maggiore autonomia e il coinvolgimento nel settore civile e militare.
Il rifiuto di queste istanze alimentò quindi un movimento di ribellione, che già negli anni Ottanta del Novecento aveva mostrato alcuni focolai, che sfociò nei moti rivoluzionari scatenati dalla borghesia cagliaritana e che ben presto si diffusero a macchia d’olio in tutta la Sardegna: nell’intera isola vennero fatti prigionieri, e successivamente cacciati, oltre cinquecento funzionari sabaudi.
Per cercare di contenere le rivolte, la Reale Udienza decise di mandare a Sassari il Giudice Giovanni Maria Angioy, dandogli la possibilità di esercitare il potere vicereale (Alternos); molto presto, però, Angioy decise di schierarsi dalla parte degli oppressi, divenendo uno dei più importanti e amati patrioti sardi.
Un altro personaggio, tradizionalmente ricordato durante le celebrazioni de Sa Die de Sa Sardigna, è il Giudice Francesco Ignazio Mannu, autore del celebre inno in sardo logudorese Su patriottu sardu a sos feudatarios, conosciuto anche come Procurade ‘e moderare e composto, appunto, nel 1794.
L’opera è tuttora cantata da vari artisti sardi – tra i quali spiccano Corda et Cannas, Elena Ledda, Piero Marras con Maria Giovanna Cherchi, Maria Carta, Andrea Parodi con i Tazenda e dai Tenores di Neoneli – e viene eseguita non soltanto nel corso dei festeggiamenti legati a Sa Die de Sa Sardigna ma anche in occasione di cerimonie istituzionali, come inno – seppur non ancora ufficiale – della Regione Autonoma.