Forse non tutti sanno che la Sardegna è la regione italiana che garantisce, pressoché integralmente, la produzione di sughero dell’intera penisola; lavorazione che, insieme a quella del legno, ha da sempre ricoperto un ruolo di fondamentale importanza per l’economia e l’artigianato sardo.
Indirizzate principalmente all’arredo casalingo, le produzioni artigianali di legno e sughero sono realizzate da abili falegnami e intagliatori che operano ancora seguendo tecniche antiche e che sono oggi affiancati anche da vere e proprie industrie del settore: come quelle di Calangianus, nella regione storica della Gallura (in provincia di Sassari), dove si concentra la maggior produzione di sughero.
Tappi da bottiglia, contenitori per alimenti e oggetti di vario tipo fabbricati operando sulla materia prima estratta dalla quercia da sughero (quercus suber) che cresce nei boschi galluresi e, infine, commercializzati ed esportati in Italia e in gran parte del mondo.
Il castagno presente nei boschi dell’entroterra sardo è invece il materiale più utilizzato per la trasformazione del legno, intagliato principalmente nelle zone montuose della regione storica della Barbagia, come Mogoro, Desulo, Isili e Santu Lussurgiu.
Tra i manufatti della produzione artigianale sarda, ottenuti dalla lavorazione del legno, si distinguono per pregio e particolarità le cassapanche usate per conservare il corredo da sposa, le sedie impagliate, le pipe in radica e altri numerosi oggetti comunemente utilizzati per l’arredamento delle case e non solo: le maschere di legno del carnevale sardo, come ad esempio quelle dei Mamuthones di Mamoiada o dei Boes e Merdules di Ottana, sono infatti prodotti tipici della tradizione artigianale dell’isola.