Francesco Cossiga nacque a Sassari il 26 luglio del 1928, da una famiglia medio-borghese. Cugino di terzo grado di Enrico Berlinguer, a soli sedici anni si diplomò al Liceo Classico Azuni e a soli vent’anni si laureò in Giurisprudenza, diventando insegnante di Diritto costituzionale presso l’Università di Sassari.
Repubblicano e antifascista, a soli diciassette anni si iscrisse alla Democrazia Cristiana e alla fine degli anni Cinquanta iniziò la sua carriera politica alla guida dei cosiddetti “ Giovani turchi sassaresi ”. Nel 1966 divenne sottosegretario alla Difesa nel terzo governo presieduto da Aldo Moro. Dal 1974 al 1976 fu ministro della Pubblica Amministrazione nel quarto governo Moro e a quarantotto anni, precisamente nel 1976, divenne ministro dell’Interno. Nel 1978, Francesco Cossiga sostenne la creazione dei reparti speciali antiterrorismo della Polizia di Stato, i NOCS, e dei Carabinieri, i GIS.
Dopo il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro, Cossiga diede le dimissioni da ministro dell’Interno. Il 4 agosto del 1979, passato un anno dall’accaduto, venne nominato presidente del Consiglio dei Ministri e rimase in carica fino all’ottobre del 1980.
Durante il mandato, Francesco Cossiga venne accusato dal PCI di favoreggiamento personale e rivelazione del segreto d’ufficio: avrebbe infatti confidato a un suo compagno di partito che il figlio era indagato per terrorismo, consigliandogli di espatriare. Il reato cadde in prescrizione e solo vent’anni dopo Francesco Cossiga rivelò la sua colpevolezza ad Aldo Cazzullo, giornalista del “ Corriere della Sera ”, confidandogli di aver avvisato personalmente Enrico Berlinguer.
Nel 1983 venne eletto al Senato, nel collegio di Tempio–Ozieri, e il 12 luglio ne divenne presidente.
Nel 1985 Francesco Cossiga fu eletto presidente della Repubblica, ma si dimise il 28 aprile del 1992, poco prima della scadenza del mandato, con un annuncio televisivo. Divenuto Senatore a vita, collaborò con diversi quotidiani e alla fine del 2005 pubblicò su “ Libero ” una lettera nella quale affermò di volersi dimettere e allontanare dalla politica. Il 9 agosto del 2010 venne ricoverato per problemi respiratori al Gemelli di Roma, dove morì dodici giorni dopo. Francesco Cossiga è sepolto nel cimitero comunale di Sassari, poco distante dalla tomba di Antonio Segni.