Il Santuario Nuargico di Matzanni, scoperto negli anni Ottanta dell’Ottocento, costituisce un’importante testimonianza della cultura nuragica. I reperti ivi ritrovati risalgono al Bronzo Finale (700 a.C.) e alla prima età del Ferro (1000 a.C.). Si ipotizza che l’area fosse dedicata al culto dell’acqua, e si possono ancora visitare ben tre pozzi sacri, di cui uno splendidamente conservato, oltre alle fondamenta di alcune abitazioni a pianta circolare. I tre pozzi sono stati costruiti con blocchi di scisto rozzamente squadrati, per lo più di forma rettangolare.
Subito dopo l’ingresso vi si trova un vestibolo dal quale, scendendo pochi gradini, si arrivava nella camera sotterranea dalla tipica cupola a tholos. Nel pozzo meglio conservato, lungo le mura perimetrali della camera sotterranea si possono ancora vedere alcuni scaffali in pietra o sedili, ove molto probabilmente si collocavano le offerte per le divinità. Nell’area archeologica sono stati ritrovati diversi reperti in bronzo e pietra (utensili, pilastrini): il più importante è un bronzetto chiamato Barbetta, raffigurante un uomo dai tratti orientali che tiene fra le mani una ciotola e una focaccia, oggi conservato al Museo di Cagliari.
Dove si trova
Il Santuario Nuragico di Matzanni è situato in località Matzanni, nel comune di Vallermosa, provincia del Sud Sardegna. Dista circa dodici chilometri dal comune cui appartiene.
Come arrivare al Santuario Nuragico di Matzanni
Il santuario nuragico si trova immerso nella natura ed è facilmente raggiungibile in auto. Partendo dal comune di Vallermosa si deve procedere in direzione sud, direzione Cagliari, per circa 600 metri. Si svolta a destra e si imbocca via Don Lorenzo Milani. Dopo 500 metri, alla rotonda prendere la terza uscita ed entrare in viale Kennedy. Questa strada porta fuori dal centro abitato e dopo 11 chilometri troverete l’area archeologica sulla vostra destra. L’area è dotata di parcheggio.