Filippo Figari nacque a Cagliari il 23 settembre del 1885 e per via del lavoro del padre, ingegnere delle Reali Ferrovie Sarde, si trasferì e visse per un po’ di tempo a Sassari. Nel capoluogo turritano conobbe il pittore Giuseppe Biasi e con lui fece le sue prime esperienze artistiche in alcuni locali.
Dopo la maturità, Filippo Figari partì per Roma dove iniziò a lavorare nella redazione del quotidiano “ La Patria ”, grazie al poeta sassarese Salvator Ruju. Lasciati gli studi in giurisprudenza si dedicò a quelli artistici e frequentò l’istituto delle belle arti.
Trasferitosi definitivamente a Cagliari, nel 1909, Figari fu incaricato di dipingere la sala dei matrimoni del nuovo palazzo comunale e successivamente ottenne l’incarico per decorare anche il salone del ricevimento, opera terminata nel 1916 e poi andata distrutta nel 1943, e la sala consiliare.
Nel 1917, Filippo Figari partì per il fronte e, dopo aver ricevuto una medaglia di bronzo al valore, venne fatto prigioniero dagli austriaci; alla fine della guerra ritornò a Cagliari e riprese a lavorare, ricevendo nel corso degli anni numerose commissioni per edifici pubblici e privati.
Eseguì nel cimitero del capoluogo sardo le pitture per alcune cappelle di famiglia, decorò l’Aula Magna dell’Università di Cagliari e collaborò con Mario Delitala alla pittura dell’Aula Magna dell’ateneo di Sassari.
Nel 1927 eseguì il trittico con la Sagra di San Costantino che fu esposto nel padiglione della Regione Sardegna alla fiera di Milano. Dal 1929 fino alla caduta della dittatura fascista, Filippo Figari fu segretario del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti. Partecipò a numerosi lavori e nel 1931 espose alla prima quadriennale Nazionale d’Arte di Roma e una sua opera, intitolata La Vendemmia, venne acquistata dal re Vittorio Emanuele III.
Nel 1935 fu direttore della scuola d’arte di Sassari, oggi liceo artistico a lui intitolato. Dal 1944 al 1945, Filippo Figari assunse la presidenza nel Museo Artistico Industriale di Roma, città nella quale si stabilì definitivamente e in cui morì il 30 ottobre del 1973.