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Matteo Boe

Dopo Graziano Mesina, Matteo Boe è considerato tra i più famosi banditi di Sardegna, conosciuto soprattutto per la rocambolesca evasione dal carcere dell’Asinara, avvenuta nel 1986. Nato a Lula in provincia di Nuoro, nel 1957, Boe studiò agraria nel paese natio per trasferirsi poi a Bologna, dove conobbe la compagna Laura Manfredi.

Dalla relazione nacque più d’un figlio, e riguardo alla famiglia -anche in seguito agli arresti- Boe fu sempre riconosciuto un padre “ eccellente ”. Dapprima arrestato e condannato per il sequestro di Sara Niccoli, dopo l’evasione dal carcere dell’Asinara viene indicato quale ulteriore responsabile del sequestro del piccolo Farouk Kassam.

Nel 1992, dopo un lungo periodo di indagini, Matteo Boe viene arrestato definitivamente in Corsica (Porto Vecchio) e si trova attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Opera a Milano. Quando Sara Niccoli fu liberata, la ragazza definì il bandito come un uomo gentile, ma le modalità di esecuzione dei successivi reati riportate dagli inquirenti, rivelerebbero una natura crudele (ci si riferisce al taglio di parte dell’orecchio inferto al piccolo Farouk).

Oggi Matteo Boe è considerato uno dei massimi esponenti del banditismo sardo, rifiuta di essere definito “ criminale italiano ” (ribadisce l’appartenenza alla Sardegna, elevata dal bandito a Nazione) e preferisce essere chiamato “ fuorilegge ”. Anche dal carcere non rinuncia a rilasciare testimonianze e interviste.

Nel 2014 Matteo Boe ha affermato: (omissis)… Il paese era Lula, un paesino nel circondario di Nùoro, nella Patria Sarda. E adesso? Adesso chi sono? (omissis)… Non ho nome, non ho casa né Paese. Non ho età, non ho affetti né libertà. Mi chiamo solo prigioniero per trent’anni (in sardo nuorese “ E so chen’e lùmene, domo no apo, idda non tenzo. So chen’e etate, so chen’e afetu nen libertate. Presu e bia mi naro pro trint’annos ”.)

Nel 2003 il bandito subisce la perdita della figlia Luisa, di soli 14 anni, uccisa proprio a Lula con un agguato. Le indagini sui responsabili sono state prima chiuse e poi riaperte su richiesta della moglie del Boe, Laura Manfredi; le piste seguite ancora oggi sono l’errore sul bersaglio, moventi di matrice politica, o la vendetta in applicazione del Codice Barbaricino.

Lula, paese natale del Boe, rimane un comune commissariato. Diversi attentati hanno infatti impedito negli anni l’instaurazione di un sindaco. Il piccolo centro della Barbagia tuttavia, è conosciuto per il costume sardo di Lula (Su Battileddu) e come tappa dell’evento Autunno in Barbagia.

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