Capoterra (in sardo campidanese Cabuderra) è un centro della Sardegna meridionale che conta quasi venticinquemila abitanti e fa parte della Città Metropolitana di Cagliari, dalla quale dista poco meno di venti chilometri, non lontano né dal mare né dalle montagne (più precisamente, dal vicino Monte Santa Barbara).
L’economia di Capoterra è basata principalmente sulle attività legate all’agricoltura e alla pastorizia, nonostante negli ultimi tempi, grazie proprio alla strategica posizione geografica, anche lo sviluppo turistico si sta ritagliando un ruolo sempre più importante. Ufficialmente, Capoterra è stata fondata nel 1655 dal barone Girolamo Torrelas, tuttavia non si trattava che di una “ rifondazione ” sulle rovine di un antico paese, distrutto da un incendio e di conseguenza abbandonato intorno al 1350.
Questo centro abitato, il cui nome deriva dal latino Caput Terrae, è di origini molto antiche, risalenti con molta probabilità all’età nuragica (sono stati trovati anche reperti di origine punica). Oggi il comune di Capoterra non si presenta come un centro compatto, ma come due nuclei abitativi leggermente distaccati, l’uno più vicino al mare, l’altro più verso l’entroterra.
Tra le architetture religiose di notevole interesse, vale la pena menzionare la chiesa di Sant’Efisio (patrono del paese, festeggiato il 15 gennaio), la chiesa di Santa Barbara de Montes e quella di San Gerolamo, situate poco fuori il centro abitato.