Importante centro di circa cinquemila abitanti in provincia di Oristano, Marrubiu si trova, non lontana dal mare, in una delle zone più fertili di tutta la Sardegna. Deve il proprio nome ad una pianta chiamata Marrubium Alysson, nota anche come Marrubio del Levante, che è da sempre particolarmente presente nella zona circostante questo paese (anche se in realtà è molto diffusa nella Sardegna intera): col marrubio si fa da tradizione un medicinale tonico e depurativo degustabile anche come aperitivo, e viene usato, a causa del suo forte odore in grado di allontanare gli insetti, come potente anti-tarlo e anti-tarme naturale.

Sebbene i primi insediamenti del paese risalgano al periodo fenicio, e non manchino resti dell’età repubblicana di Roma, la prima attestazione scritta di Marrubiu si trova su uno stemma del 1377, anno poco prima del quale si presume che il paese sia stato fondato per come lo conosciamo oggi: il centro, che quasi per i primi tre secoli di vita non fu che un piccolo villaggio agricolo, conobbe una grande crescita di popolazione dopo il 1659, allorché cominciò una sorta di esodo dal vicino paese di Zuradili, la cui popolazione – secondo alcuni a causa di un’epidemia – iniziò ad emigrare a Marrubiu finché Zuradili non fu del tutto abbandonata. Ciò che resta di Zuradili, tra cui l’antica chiesa di Santa Maria restaurata nel 1938, è ancora visitabile.

Chi visita il comune di Marrubiu non può assolutamente perdersi il Praetorium di Muru Is Bangius, un’attrazione unica in tutta la Sardegna. Stiamo parlando di una struttura residenziale romana, sorta in età imperiale, attorno al II secolo d. C., come luogo di sosta per il governatore della provincia durante i suoi spostamenti di lavoro.

Il Praetorium comprende un impianto termale adornato con mosaici stupendi e rivestimenti in marmo, mentre la villa vera e propria è finemente decorata con intonaci dipinti e colorati.

 
   
 
 

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