Meno di duecento persone vivono a Boroneddu, piccolo paese in provincia di Oristano che si estende sulla riva destra del lago Omodeo; tant’è che Boroneddu è considerata la porta verso la vallata dell’Omodeo.

Siamo in un terreno perlopiù pianeggiante a vocazione agricola, con la presenza di terrazzamenti: vi troviamo essenzialmente oliveti e alberi da frutto, ma ci sono anche macchie di roverella, mentre il fico d’India cresce spontaneamente. Dal territorio di Boroneddu, nei giorni di particolare visibilità, si riescono a vedere anche le lontane cime del Gennargentu.

A testimonianza di una presenza umana molto remota nel tempo, vicino a Boroneddu si segnala la presenza del Nuraghe Ostele. Il monumento più interessante del paese è la chiesa campestre di San Salvatore, che fa parte di un complesso religioso più ampio, un novenario. Distrutta nel XIX secolo da un incendio, è stata ricostruita successivamente a più riprese senza conservare la struttura originaria: oggi si presenta con un’unica navata.

Un’altra chiesa era presente nel comune di Boroneddu, la parrocchiale di San Lorenzo Martire, ed era accanto al cimitero del paese che è invece ancora in uso: questa chiesa è oggi completamente distrutta e, anche se documenti di archivio testimoniano la presenza di fondi stanziati nel 1888 e nel 1889 per un restauro che evidentemente non deve essere andato a buon fine, sembra che sia stata smantellata tra il 1894 e il 1895. Si consiglia infine una visita al museo della fiaba sarda.

 
   
 
 

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