Gonnosfanadiga (in sardo campidanese Gonnos Fanàdiga) è un comune della Sardegna sud-occidentale situato nella Provincia del Sud Sardegna e popolato da quasi settemila abitanti. Il suo territorio, caratterizzato dalla presenza di una vegetazione boschiva particolarmente rigogliosa, si sviluppa lungo le pendici del monte Linas e conserva reperti e testimonianze storico-archeologiche che attestano la presenza dell’uomo fin dalla preistoria.
A Gonnosfanadiga è stata infatti ritrovata una tomba dei giganti – detta di San Cosimo – considerata una delle più grandi e meglio conservate dell’isola e attribuita alla Cultura di Bonnanaro.
Il centro storico, ricco di fontane e pozzi pubblici, si raccoglie attorno alle chiese di Santa Barbara (patrona del paese) e del Sacro Cuore, mentre alla periferia del comune meritano una visita la chiesa della Madonna di Lourdes, consacrata negli anni Settanta, e la chiesa campestre di Santa Severa.
Nonostante il suo passato minerario, che raggiunse l’apice ai primi del Novecento per poi concludersi negli anni Settanta, Gonnosfanadiga non ha mai abbandonato la propria vocazione agricola: di notevole interesse è la Sagra delle olive, dell’agroalimentare e dei mestieri locali.
La manifestazione si svolge solitamente nel mese di novembre e vi partecipano numerosi produttori e artigiani locali. Il comune di Gonnosfanadiga comprende la frazione di Pardu Atzei e fa parte del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.