Anche se oggi con i suoi due chilometri e mezzo di estensione è il più piccolo comune della Sardegna, e con i suoi centosettanta abitanti è anche uno dei meno popolati, Modolo (in sardo campidanese Mòdolo), situato in provincia di Oristano, vanta invece una storia antichissima, essendo stato fondato nel III secolo a. C. da una popolazione nuragica.
Si pensi che, secondo una accreditata teoria, il toponimo di Modolo deriverebbe dal nuragico “ Madala ”, una parola antichissima portata in Sardegna da una popolazione di migranti prenuragici provenienti dall’Asia e arrivati sull’isola in epoche remote: se fosse confermata questa teoria, il toponimo si sarebbe conservato dunque intatto fino al Medioevo per poi mutare, di poco, nella forma attuale.
Tutta questa storia si rispecchia in una grande ricchezza di ritrovamenti e attrazioni archeologiche e culturali presenti nel suo territorio, a partire dalle numerose domus de janas collocate nelle località di Silatari e Coronedu, fino ad arrivare ai nuraghi Albaganes e Monte Nieddu. Più recenti sono invece i resti di un convento di frati domenicani, mentre al XVII secolo risale la chiesa di Santa Croce, costruita nel centro storico.
Il monumento più interessante del comune di Modolo è però la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, costruita nel Medioevo ma riedificata dopo l’incendio che la distrusse nel 1828.