Secondo quanto rinvenuto dai più recenti scavi e studi archeologici, i primi insediamenti di San Sperate (in sardo campidanese Santu Sparau o Santu Sperau) risalirebbero addirittura al XVIII secolo a. C., anche se la maggiore mole di reperti risale a qualche secolo più tardi (XIII), cioè all’età del bronzo.

Del resto, la storia di questo centro in Provincia del Sud Sardegna, abitato da quasi diecimila abitanti, è ricca anche nei periodi più recenti: un’altra epoca di cui rimangono tracce più che evidenti è quella punica, che ha lasciato come testimonianza ben quattro necropoli, in una delle quali è stata trovata la cosiddetta maschera ghignante, un reperto abbastanza famoso del IV-III secolo a. C., unico nel suo genere per la pregevolissima fattura con cui è stato realizzato. Il centro fu attivo anche sotto il dominio romano, mentre al XVI secolo risale la parrocchiale intitolata a San Sperate.

San Sperate è conosciuto anche come il Paese Museo per via della sua evidente vocazione artistica: il centro è adornato di splendidi murales realizzati da artisti locali con l’aiuto della gente del posto, e questo rende il paese veramente unico. In più sono presenti alcune suggestive sculture di Pinuccio Sciola, artista locale noto in tutto il mondo.

A conferma dell’amore per l’arte che anima questo paese, durante la sagra del patrono, a metà luglio, oltre all’organizzazione di spettacoli e manifestazioni culturali, nel comune di San Sperate si provvede all’apertura di case e di edifici comunali da utilizzare come suggestivi spazi espositivi per mostre e opere d’arte varia.

 
   
 
 

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