Il carnevale di Oristano (Sa Sartiglia) si svolge nell’omonimo capoluogo della provincia e raggiunge il suo momento più importante nelle due giornate della Sartiglia, una delle manifestazioni carnevalesche più spettacolari e coreografiche della Sardegna.
Il nome proviene dal castigliano sortija e dal catalano sortilla, entrambi derivanti a loro volta dal termine latino sorticola (anello) e diminutivo di sors (fortuna).
Le origini della manifestazione risalgono alle gare equestri medievali praticate dai saraceni e introdotte in Occidente dai crociati nel XII secolo; già nel 1350, Oristano organizzò probabilmente la sua prima Sartiglia.
Le celebrazioni che si svolgono durante l’ultima domenica di carnevale sono coordinate dal Gremio dei Contadini sotto la protezione di San Giovanni Battista, mentre il martedì grasso i riti sono curati dal Gremio dei Falegnami devoti a San Giuseppe.
Ai due Gremi spetta il compito di scegliere colui che impersonerà il protagonista indiscusso del carnevale di Oristano: Su Componidori, cavaliere il cui nome deriva dal maestro di campo della sortija spagnola, chiamato componedor.
La festa inizia ufficialmente con il lungo rituale della vestizione del Capo Corsa, Su Componidori appunto, il quale – una volta salito sul tavolo/altare (sa mesita) – non potrà toccare terra fino alla fine della giornata.
Le donne (massajeddas), che indossano il costume tradizionale e sono guidate dalla massaja manna, vestono il cavaliere con una camicia bianca, un paio di pantaloni in pelle e un antico gilet, anch’esso di pelle (cojettu); infine coprono il suo viso con una maschera androgina, fissata da una fasciatura, e adornano il suo capo con un velo da sposa e un cilindro nero.
Egli diventa quindi uomo e donna allo stesso tempo e viene considerato una sorta di semidio. Su Componidori è accompagnato nella sfilata da Su Segundu Componidori e Su Terzu Componidori e, dopo aver benedetto la folla con un fascio di pervinche e viole (sa pippia de maju), simbolo dell’arrivo della primavera, apre la gara infilando per primo con la spada una stella appesa ad un filo. Sarà quindi lui a scegliere i cavalieri che avranno l’onore di partecipare alla giostra equestre.
L’ultima corsa all’anello viene effettuata con un’asta di legno lavorato (su stoccu), mentre prima della corsa delle pariglie – che dura fino al tramonto – Su Componidori dovrà affrontare il percorso disteso di schiena sul dorso del cavallo, benedicendo la folla al galoppo (sa remada).
Altra particolarità del carnevale di Oristano è Sa Sartigliedda del lunedì, manifestazione riservata ai bambini e ripetuta anche il giorno di ferragosto, che vede i cavallini della Giara cavalcati dai piccoli della città.
Ogni momento della Sartiglia è scandito dal ritmo delle trombe e dei tamburi suonati dai gruppi dei Tamburini e Trombettieri di Oristano.