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Giovanni Tolu

Giovanni Tolu nacque a Florinas, un paese in provincia di Sassari, il 14 marzo del 1822. Figlio di un agricoltore severo nell’educazione dei propri figli, dopo la morte del padre, a soli diciassette anni, dovette prendersi cura della famiglia, lavorando duramente nelle campagne. All’età di venticinque anni, si innamorò di una ragazza quindicenne che prestava servizio presso la casa del parroco del paese e la sposò nel 1850.

Ben presto, però, le cose tra i due iniziarono a non funzionare e la giovane sposa, influenzata da varie dicerie, cominciò a contrastare le idee del marito finché le liti tra i due sfociarono in una separazione nel momento in cui la donna, in attesa di un bambino, si rifiutò di andare a vivere con lui nella casa presa di comune accordo; Giovanni Tolu, spinto dalla rabbia, schiaffeggiò la giovane sposa. Il padre della ragazza intervenne rapidamente ma Tolu impugnò un fucile e minacciò il suocero; numerose persone accorsero a vedere quello che stava succedendo, dal prete al sindaco del paese, e Giovanni Tolu annunciò la fine del suo matrimonio.

Seguì per lui un periodo difficile e, convinto della colpevolezza del prete per la separazione dalla moglie, una sera decise di “ fargliela pagare ”: aspettò il parroco all’oratorio e tentò di sparargli, ma la pistola si inceppò e Tolu lo aggredì alle spalle, buttandolo a terra e colpendolo più di una volta; ebbe così inizio la latitanza di Giovanni Tolu, che passò le giornate nascosto tra le campagne di Osilo e Sorso in compagnia del suo cane. In questi lunghi anni divenne una leggenda: era terribile e spietato con i nemici e con i ladri di bestiame ma generoso con i deboli e i bisognosi; per questo venne soprannominato “ il bandito gentiluomo ”.

La sua latitanza terminò il 22 settembre del 1880, quando si fece arrestare dai carabinieri per evitare una sparatoria che avrebbe spaventato la figlia che si trovava con lui. Dopo l’arresto, il suo processo venne celebrato a Frosinone e venne assolto per aver agito in stato di legittima difesa. Una volta rientrato in Sardegna, Tolu contattò lo scrittore Enrico Costa e gli chiese di raccontare la sua storia; il libro venne dato alle stampe nel 1897 col titolo Giovanni Tolu, storia di un bandito narrata da lui medesimo. Il più celebre bandito sardo dell’Ottocento non riuscì però a leggere la sua biografia poiché morì l’anno precedente la pubblicazione, il 4 luglio del 1896, a Porto Torres.

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