Marisa Sannia nacque a Iglesias il 15 febbraio del 1947 e, dopo una parentesi sportiva come giocatrice di basket, decise di dedicarsi alla musica e intorno ai primi anni Sessanta vinse un concorso canoro, ottenne il primo contratto discografico e diede così inizio alla sua carriera.
Sotto l’ala di artisti come Sergio Endrigo e Luis Enriquez Bacalov, partecipò alle trasmissioni televisive “ Scala reale ” del 1966 e “ Settevoci ” condotta da Pippo Baudo.
A questi programmi seguì l’ingaggio per le pellicole I ragazzi di Bandiera Gialla e Stasera mi butto. Marisa Sannia cominciò in questo modo la sua lunga carriera: partecipò al Festivalbar nel 1967 e al Festival di Sanremo nel 1968, arrivando seconda con la canzone Casa bianca scritta da Don Backy.
Tra i dischi della cantautrice iglesiente si ricordano soprattutto Una lacrima e La compagnia del 1969, L’amore è una colomba del 1970, Come è dolce la sera stasera e La mia terra del 1971.
Nel corso della sua attività artistica, Marisa Sannia partecipò anche a Canzonissima, lavorò per il cinema, diretta da Pupi Avati, e per il teatro, diretta da Giorgio Albertazzi.
Nel 1973 pubblicò un disco con canzoni tratte dai cartoni animati della Disney, intitolato Marisa nel paese delle meraviglie, e posò come modella per alcuni giornali femminili e per qualche stilista.
Nel 1984, dopo la partecipazione a Sanremo, Marisa Sannia si allontanò per nove anni dalle scene artistiche, tornando alla ribalta nel 1993 con un disco in lingua sarda intitolato Sa oghe de su entu e de su mare e contenente alcuni versi del poeta Antioco Giuseppe Casula.
Del 1997 è invece la seconda raccolta in limba, dal titolo Melagranada, che realizzò con la collaborazione di Francesco Masala e al quale seguirono altri dischi, concerti e festival.
L’ultimo lavoro della cantautrice, Rosa de papel, venne pubblicato dopo la sua morte, che avvenne a Cagliari il 14 aprile del 2008 a causa di una grave malattia.
Alla famiglia di Marisa Sannia fu consegnato a Siligo, nell’agosto dello stesso anno, il Premio Maria Carta alla memoria e, nel 2009, l’artista Maria Lai le dedicò una mostra.