Raimondo Piras nacque a Villanova Monteleone, in provincia di Sassari, il 29 ottobre del 1905. Fu uno dei maggiori esponenti della poesia estemporanea sarda ed esordì come poeta a soli diciannove anni, esibendosi in sardo logudorese nella variante propriamente detta “ poesia a bolu ”. Per circa tredici anni fu però costretto al silenzio a causa del divieto di “ cantare ” imposto a tutti i “ Cantadores ”; gli anni di silenzio durarono dal 1932 al 1945.
Piras riprese a esibirsi nel dopoguerra e, fin da subito, riscosse un notevole successo: la sua poesia in lingua sarda era richiestissima nelle piazze di tutta la Sardegna. Per più di quarant’anni fu il protagonista indiscusso di numerose gare, in cui si trovò a competere con grandi artisti del momento come Barore Sassu, Antonio Cubeddu, Antonio Piredda, Gavino Piredda e tantissimi altri.
Raimondo Piras era dotato di un naturale senso critico e di una vocazione e capacità di composizione istantanea di poesie degne di note; tant’è che competere con lui sul palco richiedeva notevoli doti e una considerevole preparazione. La sua produzione di poesie non è stata soltanto orale, sono stati infatti ritrovati alcuni versi di genere più meditativo che sono stati diffusi dopo la sua morte.
Tra i componimenti più importanti vale la pena citare Misteriu, Bonas noas, Sas modas e A bolu; pubblicati tra il 1979 e il 1985. Poco prima di morire, Raimondo Piras diede alle stampe un sonetto intitolato Non sias isciau, che divenne ben presto il manifesto delle rivendicazioni culturali della Sardegna per quanto riguarda la tutela della lingua sarda; questo sonetto venne pubblicato nelle riviste sardiste “ Sardegna ” e “ Nazione Sarda ”.
Raimondo Piras morì il 21 maggio del 1978; a lui è intitolato il premio di poesia sarda “ Remundu Piras ”, che si svolge ogni anno nel suo paese natale.