Busachi (in sardo campidanese Busache) è un paese situato nell’entroterra della provincia di Oristano, disposto su un pendio e caratterizzato da un centro urbano assai particolare, con case e palazzi costruiti con la locale trachite: una pietra dal colore tra il rosso e il rosa che assume tonalità assai suggestive soprattutto all’alba e al tramonto.

Quanto appena detto vale anche per i palazzi di più recente costruzione, visto che una condivisibile legge locale, nel rispetto delle antiche tradizioni costruttive, ha imposto anche all’edilizia contemporanea l’uso di questo materiale da costruzione tipico.

Il centro storico di Busachi è comunque assai ben conservato. Il suo centro di gravità è la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova, anch’essa in trachite rosa, costruita nel Seicento secondo i dettami dello stile gotico-aragonese, impreziosita da uno dei campanili più alti dell’intera Sardegna. Si segnala anche quella che fu la chiesa di San Domenico che, sconsacrata già nel 1835, è stata restaurata ed ospita oggi il Museo del costume tradizionale e della lavorazione del lino.

Nei dintorni del comune di Busachi, ben settanta domus de janas testimoniano che la presenza umana in questo territorio risale già al neolitico e all’epoca nuragica, e non si interruppe lì, visto che la zona fu abitata anche in epoca punica e romana – vi sono sul Tirso, il fiume della zona, resti di alcuni ponti romani, alcuni dei quali ormai sommersi dal nuovo corso delle acque e visibili solo durante i periodi di siccità. Non molto distante, solo 5 chilometri in direzione sud, si trova il tragitto per visitare la chiesa di Santa Susanna.

 
   
 
 

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