Sardara (in sardo campidanese Sàrdara) è un comune della Sardegna sud-orientale situato nella Provincia del Sud Sardegna e facente parte della sub regione storico-geografica del Monreale. Il suo territorio, collocato a oltre centosessanta metri sopra il livello del mare, è prevalentemente agricolo e, secondo quanto testimoniato da alcuni reperti rivenuti, era abitato fin dall’epoca preistorica.
I ritrovamenti di maggiore interesse storico-archeologico, disseminati nell’area occupata dal comune di Sardara, sono la necropoli di Terr’e Cresia, che conta oltre cento tombe, e un tempio a pozzo vicino alla chiesa di Sant’Anastasia, accanto al quale si possono ancora osservare i resti di un villaggio preistorico.
Nel centro del paese è inoltre possibile visitare la chiesa di Sant’Antonio da Padova, edificata con molta probabilità nel Diciassettesimo secolo, la chiesa di San Gregorio, risalente intorno al Quattordicesimo secolo, e la parrocchiale della Vergine Assunta (patrona del paese), innalzata nei primi decenni del Seicento.
Sardara è una località molto apprezzata soprattutto per le sue acque termali: il complesso, detto Aquae Neapolitane o Santa Maria de Is Aquas, è molto ben attrezzato e conta cinque vasche di acqua calda e ricca di bicarbonato. Dal centro abitato di Sardara si può infine raggiungere con facilità il Castello di Monreale, i cui resti sorgono in cima a un colle dalla forma tronco-conica ubicato nel territorio comunale di San Gavino Monreale, a oltre duecentosettanta metri sopra il livello del mare.
