La Sagra del Redentore è una festa tradizionale di Nuoro che viene celebrata, tra la città barbaricina e il Monte Ortobene, l’ultima domenica di agosto. La manifestazione si svolge ogni anno fin dal 1901, dopo che la statua del Cristo Redentore venne posata sul monte e quest’ultimo consacrato. L’omaggio al Redentore ha origine nel giubileo del Novecento, quando per volere di papa Leone XIII, su diciannove vette italiane furono collocate altrettante statue di Gesù.
La statua nuorese fu realizzata totalmente in bronzo, grazie alle generose offerte dei fedeli, e venne disposta sulla cima del monte il 29 agosto del 1901. Anche per questo motivo, la Sagra del Redentore è particolarmente sentita dalla popolazione ed è oggi la principale rassegna religiosa del centro Sardegna e della Barbagia. Durante le celebrazioni in onore del Cristo, è possibile assistere alle sfilate dei costumi e delle maschere tradizionali locali e provenienti da numerosi paesi dell’isola, alle spettacolari pariglie cavalleresche e alle esecuzioni di balli sardi e canti a tenore.
Così come avviene per le altre due principali manifestazioni della Sardegna – la Cavalcata Sarda a Sassari e la Sagra di Sant’Efisio a Cagliari –, le celebrazioni della Sagra del Redentore portano a Nuoro oltre centomila visitatori e la statua, scolpita da Vincenzo Jerace, è al centro dei riti religiosi e delle messe offerte dai fedeli. Il luogo di incontro, e quindi culmine della processione, è identificato con una lastra di pietra che ricorda Luisa Jerace – moglie dello scultore e deceduta poco prima del completamento dell’opera –, la cui epigrafe fu redatta nel 1902 dalla scrittrice premio Nobel Grazia Deledda.
Il programma della Sagra del Redentore comprende inoltre varie iniziative collaterali ad opera del comune e delle diverse associazioni folkloristiche cittadine, con balli e canti della tradizione sarda che si protraggono per tutta la giornata rigorosamente lontani dal monte, in ossequio al severo silenzio che si deve rispettare in presenza del Cristo.