Il Castello di Acquafredda è una struttura fortificata costruita in epoca medioevale e, più precisamente, intorno al Tredicesimo secolo, distante all’incirca quattro chilometri dal comune di Siliqua, in provincia del Sud Sardegna, e situata su un’altura di origine vulcanica che domina la vallata del Cixerri ed è collocata a oltre duecentocinquanta metri sopra il livello del mare.
Monumento naturale dal 1993, con il nome di Domo Andesitico di Acquafredda, il castello venne eretto, secondo quanto tramandato dalla tradizione, per volere del conte Ugolino Della Gherardesca e, dopo la dominazione aragonese, fu completamente abbandonato prima di essere riscattato dal re di Sardegna, Vittorio Amedeo III di Savoia, intorno alla fine del Settecento.
Articolato su tre livelli, il Castello di Acquafredda era costituito da un accesso collocato sul lato nord-orientale, tre torri a pianta quadrata poste a difesa dell’ingresso e una cinta muraria impreziosita da merli di forma guelfa che, secondo l’artista Foiso Fois, vennero inseriti nel Tredicesimo secolo.
All’interno della cinta muraria erano invece situate le case, le stalle, i magazzini e le cisterne del piccolo borgo, sovrastato dal mastio nel quale risiedeva il castellano. Nonostante i frequenti interventi di restauro (l’ultimo nel 2004), il Castello di Acquafredda si trova oggi in uno stato di evidente degrado e conserva esclusivamente la torre di guardia e i resti del mastio e del borgo che possono essere visitati durante l’anno, con o senza il supporto di guide turistiche.