Lo Stagno di Molentargius, che deve il suo nome ai conduttori di asini utilizzati per trasportare il sale (in sardo campidanese is molentargius), è situato nel Golfo degli Angeli, più precisamente tra la spiaggia del Poetto e le città di Cagliari e Quartu Sant’Elena, e rappresenta una delle riserve naturali più importanti della Sardegna e dell’intero continente.
L’area stagnale di Molentargius comprende nel suo territorio anche lo Stagno di Quartu e le Saline di Cagliari; una delle attività maggiormente praticate nella zona, fin dai tempi antichissimi, era infatti l’estrazione del sale, che costituiva una risorsa di fondamentale importanza economica e che venne interrotta nel 1984 a causa del progressivo inquinamento derivante dai comuni limitrofi.
La riserva naturale comprendente lo stagno di Molentargius è tuttora abitata da un numero elevato di specie faunistiche, tra cui spiccano in modo particolare gli uccelli acquatici come il fenicottero rosa (sa genti arrubia), dal collo lungo e il becco ricurvo – vero e proprio emblema del capoluogo sardo –, il falco di palude, l’airone, la gallinella d’acqua, il cormorano; ma anche rettili e anfibi come la biscia d’acqua, la tartaruga palustre, la raganella sarda e il rospo smeraldino.
Lo stagno, che occupa un’area depressa dalle origini ambigue, è alimentato da alcuni canali che raccolgono le acque marine e piovane, facendole confluire in due grandi bacini denominati Bellarosa Maggiore e Bellarosa Minore, che consentono a loro volta un ricambio idrico costante, scongiurando in questo modo la graduale estinzione dell’oasi.
Lungo i bacini dello stagno di Molentargius nasce e si sviluppa una densa vegetazione costituita prevalentemente da alghe, canneti e oltre un centinaio di elementi di notevole varietà.
Per salvaguardare la biodiversità e la ricchezza del suo ecosistema, l’area dello stagno è sottoposta a tutela e classificata come sito di importanza comunitaria (SIC), zona di protezione speciale (ZPS) e zona umida di importanza internazionale secondo quanto stabilito dalla Convenzione di Ramsar; dal 1999, l’intero territorio è inoltre inserito in un parco istituito con legge regionale e denominato Parco Naturale Regionale Molentargius – Saline.