A poco più di trecento metri sul livello del mare, sull’omonimo altopiano basaltico in provincia di Oristano, sorge Abbasanta (in sardo campidanese Abbasànta), che si trova ad una trentina di chilometri a nord-est del capoluogo.
Il nome deriva dall’antico toponimo latino “ Ad Medias Aquas ”, che significa grossomodo “ in mezzo alle acque ”: infatti la zona di Abbasanta, verdeggiante di boschi e modellata da dolci colline non più alte di quattrocento metri, è da sempre ricca di sorgenti, anche se il dissesto idrogeologico degli ultimi tempi ne ha prosciugate alcune.
La zona di Abbasanta è popolata da millenni, come dimostrano le interessantissime testimonianze archeologiche della zona, la più importante delle quali è di certo il nuraghe Losa – ma si segnalano anche altri nuraghi e monumenti preistorici, come la tomba dei giganti di Sos Ozzastros, il dolmen di S’Angrone, il nuraghe Aiga e il pozzo sacro di Calegastea.
Il paese di Abbasanta, che si sviluppa attorno alle due chiese del centro (Santa Caterina e Santa Amada) ospita poco più di duemila abitanti, che vivono perlopiù in abitazioni tradizionali caratterizzate dalla costruzione in scura pietra basaltica ed un cortile retrostante dove in passato si trovavano le zone destinate agli animali domestici: d’altra parte l’attività agropastorale è da sempre una delle voci più importanti dell’economia di Abbasanta, assieme alla coltivazioni di ortaggi, lino ed altro. Il comune di Abbasanta include anche la frazione di Tanca Regia.