Maria Lai nacque a Ulassai, nella provincia di Nuoro e facente parte della sub regione storico-geografica dell’Ogliastra, il 27 settembre del 1919. A causa della salute cagionevole, iniziò gli studi più tardi rispetto ai suoi coetanei e in adolescenza venne mandata a Cagliari dove ebbe come professore lo scrittore Salvatore Cambosu, che l’avvicinò alla poesia; ma il suo talento nelle arti figurative emerse subito e in quegli anni prese lezioni dallo scultore Francesco Ciusa e dal pittore Gerardo Dottori.
L’influenza artistica più rilevante arrivò per Maria Lai, negli anni Quaranta, quando lasciò la Sardegna per iscriversi prima al Liceo Artistico di Roma, dove incontrò Renato Mario Mazzacurati, e in seguito all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si scontrò con lo scultore, pittore e incisore Arturo Martini.
In questi anni fu, infatti, l’unica donna a seguire quel corso di studi e dovette fare i conti con i pregiudizi sessisti dell’epoca.
Questa esperienza fece tornare l’artista nell’isola perplessa e con forti esitazioni verso la scultura contemporanea ma, grazie all’ormai amico Cambosu, ritrovò le giuste motivazioni e, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Maria Lai mise in atto una importante sperimentazione artistica fino a raggiungere un proprio linguaggio espressivo: ceramiche, terracotte, libri e tele cucite divennero suggestive interpretazione di sentimenti e pensieri.
Durante gli anni Ottanta, l’arte di Maria Lai assunse un taglio ambientalista e il maggior esempio di questo stile fu l’intervento sul territorio Legarsi alla montagna del 1981, realizzato nel suo paese d’origine.
L’artista prese spunto da una rilettura di una leggenda arcaica di Ulassai e usò 27 chilometri di stoffa celeste e tre giorni di tempo per legare insieme ai cittadini porte, vie e case.
Amica dello stilista Antonio Marras e delle cantanti Elena Ledda e Marisa Sannia, dopo il riscontro positivo avuto anche a livello mondiale, Maria Lai si impose come orgoglio artistico nazionale.
Pochi mesi dopo la sua morte, avvenuta a Cardedu il 16 aprile del 2013, è stata celebrata e ricordata a Montecitorio anche dal presidente della Camera, Laura Boldrini. Molte delle sue opere sono raccolte a Ulassai, nel Museo Stazione dell’Arte a lei dedicato.