L’Asinara è un’isola attualmente disabitata del nord-ovest Sardegna, facente parte del comune di Porto Torres (provincia di Sassari) ed è la quinta isola italiana per estensione territoriale. Gli ultimi abitanti dell’isola Asinara, la lasciarono nel 1855 per trasferirsi nel comune di Stintino (meta turistica ambita per la presenza delle famose spiagge de La Pelosa e de La Pelosetta); il territorio oggi è protetto ed è consentito l’accesso ai visitatori solo se accompagnati da guide professionali.
L’isola Asinara, infatti, fa parte dell’Area Marina Protetta conosciuta con il nome di Santuario dei Mammiferi Marini, e dal 2002 è sede centrale del Parco dell’Asinara che, un tempo, offriva rifugio alla foca monaca, oggi scomparsa. Fortunatamente una sorte migliore ha sorriso e tuttora sorride all’asinello bianco selvatico, simbolo dell’isola e specie protetta e che ancora oggi è signore e padrone dell’Asinara.
Il territorio dell’isola è montuoso, e i suoi rilievi si spingono fin lungo le coste che risultano così frastagliate e caratterizzate da piccole cale di sabbia bianca. Nonostante sia priva di corsi d’acqua, la vegetazione è florida e lussureggiante ed è caratterizzata dalla macchia mediterranea e da un bosco di lecci. Ricca di reperti e testimonianze storiche, da visitare sono soprattutto le sue torri aragonesi: la Torre di Trabuccato, la Torre di Cala d’Oliva e la Torre di Cala d’Arena, risalenti al Sedicesimo secolo.
Di notevole interesse è il Castello dell’Asinara, voluto dalla famiglia Malaspina ed edificato su un promontorio che guarda lo stretto dei Fornelli, e l’Ossario, costruito nel 1936 per volere del governo Austriaco e oggi convertito a Museo, ospitante in diverse teche le ossa dei militari austroungarici che persero la vita durante la prima guerra mondiale. In ultimo, meritano una visita il Palazzo Reale, oggi sede del Ministro dell’Ambiente, la chiesa e l’ospedale austroungarico. Gli edifici che nel corso degli anni sono stati costruiti attorno a queste strutture oggi sono adibite all’accoglienza dei turisti.
Da visitare è anche il Carcere dell’Asinara e i suoi distaccamenti che si trovano dislocati in diverse parti dell’isola: si trattava di un carcere di massima sicurezza, oggi dismesso anche se, periodicamente, ne viene riproposta l’apertura per confinarvi soprattutto gli uomini responsabili di crimini di mafia.
La vera bellezza dell’isola Asinara, però, si esprime pienamente nelle sue spiagge, tra le quali ricordiamo la Cala Sant’Andrea, luogo di nidificazione del Gabbiano Corso, in cui è vietato l’accesso; Cala Sabina e Cala d’Arena, Cala d’Oliva e Cala Molla. Gli amanti dei luoghi selvaggi possono raggiungere la parte più a nord dell’isola, Punta Caprara e dello Scorso, oppure fra un’escursione a sud, sull’isola Piana, che guarda alla terraferma formata dalle scogliere di Capo Falcone.