Putzolu è una frazione del comune di Olbia (provincia di Sassari) situata nell’entroterra, sulla SS127 in direzione Tempio Pausania. La località è immersa nel verde della campagna gallurese, tra alberi di sughero e di ulivo, dista circa sei chilometri e mezzo dal centro città e dalle località più note della Costa Smeralda, come Porto Rotondo e Porto Cervo.
Circondata dalla macchia mediterranea tipica della Gallura, Putzolu è famosa per la presenza del santuario dedicato a Santa Elisabetta d’Ungheria, edificato negli anni Venti del Novecento. Ogni anno, per onorare la santa, viene organizzata una festa della durata di tre giorni, durante la quale si esibiscono gruppi di canto a tenore e ballo tradizionale sardo e vengono offerti vini e prodotti tipici. L’ultimo giorno è dedicato alle cozze, specialità del comune di Olbia, preparate in maniera semplice ma prelibata.
Non molto distante da Putzolu si trova anche il parco dello Spirito Santo, al centro del quale vi è la chiesa campestre omonima, e il moderno parco Fausto Noce di Olbia, dotato di attrezzature sportive. Nel parco dello Spirito Santo viene organizzata annualmente una sagra, che termina con la degustazione della pecora bollita alla maniera sarda, accompagnata da vino e formaggi locali.
A Putzolu si trovano diversi stazzi, alcuni ristrutturati e adibiti a case vacanze: l’ideale per i turisti alla ricerca della tranquillità e del contatto con la natura. Questa località risulta strategica sia per visitare le bellezze dell’entroterra, come i villaggi di Luras e di Sant’Antonio di Gallura, che per apprezzare il centro storico di Olbia e il litorale. Nella cittadella marittima che ospita la frazione, di consiglia di visitare la chiesa di San Simplicio, risalente al Medioevo, e la chiesa di San Paolo, nonché il museo archeologico che custodisce reperti di antiche navi romane.
La costa, distante pochi chilometri, ospita invece i lidi di Pittulongu e Bados, raggiungibili percorrendo la strada per Golfo Aranci: le spiagge dell’area, sono autentiche finestre affacciate sull’isola di Tavolara.